lunedì 28 luglio 2014

"Matrioske" Tommaso Occhiogrosso (2012)





LA TRAMA:
"Matrioske" fa luce su una giornata qualunque di Brigitte,come se si accendessero i riflettori su una ragazza e la seguissimo in tutti i suoi spostamenti,per sbirciare nella sua vita per una giornata.
Una giornata rappresentativa dell'esistenza della protagonista,dei suoi pensieri,del suo modo di rapportarsi con gli altri.
La vediamo uscire di casa,andare a scuola,parlare con i suoi amici,vivere esperienze sessuali,occuparsi di un bambino,scoprire l'amore...
Niente di particolare,a prima vista:il racconto si concentra,infatti, anche su dettagli insignificanti,trascurabili,che servono comunque a tratteggiare la personalità di Brigitte.
Ma sono i pensieri della protagonista,messi completamente a nudo dall'autore,a farci capire realmente chi abbiamo di fronte,a farci comprendere la complessità del suo animo.
Brigitte è,in realtà,la somma di tutte le matrioske che si è costruita.tante Brigitte che si rapportano con il mondo,che coprono la vera essenza,la matrioska più piccola,quella che rappresenta il cuore.
Un animo solo all'apparenza cinico e provocatorio,che nasconde un segreto doloroso,preservato nell'intimo e coperto da numerosi strati per proteggerlo

IL MIO GIUDIZIO:
"Matrioske",più che un romanzo è un racconto lungo (75 pagine),concentrato su una giornata della vita di Brigitte.
Non Brigitta,in italiano,ma Brigitte,alla francese,come se già dal nome si volesse far capire che dentro di lei ci sono tante Brigitta una racchiusa dentro l'altra.
Una a proteggere l'altra da un mondo che prima illude e poi delude e da una società esterna superficiale e sempre pronta a giudicare senza conoscere,soprattutto se per modo di porsi o di pensare ci si discosta da quello che è il comune modo di essere.

Brigitte ha la metà dei miei anni ma mi sono molto identificata in lei.

C'è un verso di una canzone di Alessandro Mara di qualche anno fa che dice "è un dono o un difetto essere trasparenti?".
Senza ombra di dubbio,al giorno d'oggi è un difetto perchè la trasparenza rende vulnerabili:

mostrare le nostre fragilità fa sì che chi vuole farci del male sappia dove colpire.

Quindi,pur restando di base delle persone schiette e dirette,quando l'anima è ferita da troppi disinganni ci si crea delle coperture,che hanno (o meglio dovrebbero avere) lo scopo di proteggersi dai contraccolpi della vita.
Una sorta di fortezza dove niente e nessuno può scalfirci.


E appariamo agli altri ora egoisti,ora cinici,ora sfrontati,ora provocatori,ora polemici e antipatici,oppure arroganti e maleducati.

Ma è appunto solo apparenza,in realtà vogliamo solamenten nascondere il dolore che abbiamo dentro e che costantemente ci accompagna nelle nostre giornate.

Perchè è dura vedere che,mentre arranchiamo su un dissestato e ripido vicolo di montagna,c'è chi costantemente viaggia in Ferrari su un'autostrada a 4 corsie e riesce a ottenere senza sforzi ciò che a noi è stato precluso.
E ancora più dura è credere tanto in qualcosa (o in qualcuno) e poi,vedere all'improvviso il nostro sogno svanire sul nascere.

Brigitte ce lo insegna...niente dilania l'anima più di un falso positivo,di qualsiasi natura esso sia
un'amicizia tradita,una delusione lavorativa,un amore finito,un figlio mai nato,un'occasione perduta.

Una nota di merito,inoltre,va all'autore che ha saputo calarsi così bene nel ruolo (non certo facile per un uomo!) di una donna,per giunta ancora adolescente.


IL MIO VOTO: breve ma intenso,da leggere tutto d'un fiato! * BUONO *

LO SCRITTORE:



Nessun commento: